L’otite media è considerata una delle malattie infettive più frequenti dell’infanzia: secondo le stime, circa l’80% dei bambini ne sperimenta un episodio nel corso della propria vita e tra questi l’80% e il 90% affronta un’otite media prima dell’età scolare. L’incidenza di questa patologia auricolare, infatti, raggiunge il suo picco tra i 6 e i 12 mesi di vita e tende a scendere dopo i 5 anni: questo non significa che gli adulti ne siano immuni, ma solitamente sono molto meno colpiti rispetto ai più piccoli.
Si tratta dunque di un problema comune che può, a volte, risolversi spontaneamente, ma non va per questo sottovalutato: persone che affrontano episodi ricorrenti di otiti medie possono infatti andare incontro anche a una compromissione dell’udito.

Approfondiamo quindi questa patologia, le cause che possono determinarne la comparsa, la sintomatologia, le opzioni di trattamento e, infine, le possibili strategie di prevenzione.

 

Cos’è l’otite media

Con il termine otite media si indica un’infiammazione che coinvolge l’orecchio medio, ovvero la porzione dell’organo uditivo costituita da una cavità piena d’aria delimitata da due membrane (il timpano, che la separa dal canale uditivo esterno, e la finestra ovale che la separa dall’orecchio interno) e in cui si trovano i tre ossicini (martello, incudine e staffa) responsabili della trasmissione, amplificata, dei suoni alle strutture dell’orecchio interno.

Se ne distinguono diverse forme:

  • otite media acuta, un’infiammazione che esordisce in maniera rapida e improvvisa a causa di un’infezione; in presenza di episodi ripetuti si parla di otite media acuta ricorrente;
  • otite media con versamento (o effusiva), caratterizzata dalla presenza di liquido nell’orecchio medio, in assenza di segni di infezione e con timpano intatto;
  • otite media cronica suppurativa, associata a una perforazione persistente della membrana del timpano, da cui si ha la fuoriuscita di liquido (otorrea).

 

Quali sono le cause dell’otite media

L’otite media acuta è causata da un’infezione, che può essere dovuta a virus, batteri o a entrambi.
I microrganismi più spesso responsabili delle forme batteriche comprendono lo pneumococco, l’emofilo e la Moraxella, mentre tra gli agenti virali sono più spesso coinvolti il virus respiratorio sinciziale, i virus influenzali e parainfluenzali, il rhinovirus e l’adenovirus.

L’infezione può avere anche origine da un’altra malattia a carico delle alte vie respiratorie (vie nasali e gola), solitamente infettiva (come raffreddore o influenza), o, meno spesso, di tipo allergico (come una rinite allergica), che finisce per determinare un processo infiammatorio a carico delle trombe di Eustachio.
Ciascun orecchio medio, infatti, è messo in comunicazione con il cavo rinofaringeo (cioè la porzione superiore della faringe, localizzata dietro il naso) da un sottile canale, chiamato tuba o tromba di Eustachio. L’estremità di questo condotto si apre e si chiude, con una triplice funzione:

  • ossigenare l’orecchio medio;
  • equilibrare la pressione dell’aria presente all’interno della cavità timpanica con quella esterna;
  • drenare le normali secrezioni di muco dell’orecchio.

L’infiammazione della tuba ne determina il gonfiore, che finisce per ostruirne la parte più stretta, riducendo la naturale ventilazione dell’orecchio medio, alterando l’equilibrio della pressione al suo interno e portando anche all’accumulo di secrezioni che possono poi essere colonizzate e infettate da batteri e virus in risalita dalle vie respiratorie.

Tra i fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare un’otite media ricordiamo:

  • l’età, in quanto i bambini sono più soggetti all’otite, in particolare tra i 6 e i 24 mesi; questo si spiega anche con la conformazione della loro tuba di Eustachio, più stretta e più orizzontale di quella degli adulti, quindi più facile a ostruirsi e meno efficiente nel drenaggio dell’orecchio;
  • la frequentazione di asili, dove i bambini hanno maggiori probabilità di contrarre infezioni delle vie respiratorie superiori;
  • l’esposizione al fumo passivo e/o ad alti livelli di smog;
  • la presenza di malformazioni o disfunzioni a carico della tuba di Eustachio;
  • un’ipertrofia delle adenoidi, ovvero l’ingrossamento di queste masse di tessuto linfatico poste nel rinofaringe, che può ostruire la tuba perché si trovano proprio vicino alla sua apertura;
  • una storia familiare di otiti medie acute ricorrenti infantili.

L’otite media con versamento può verificarsi quando l’accumulo di liquidi persiste dopo che un’infezione acuta all’orecchio medio è migliorata, ma può essere anche conseguente a una malformazione, a una disfunzione della tuba di Eustachio o a una sua ostruzione di origine non infettiva.

L’otite media cronica suppurativa può verificarsi come complicazione di un’otite media acuta o di otiti ricorrenti, ma raramente può rappresentare anche la complicanza dell’inserimento di un tubicino da timpanostomia, usato, come vedremo, per trattare a volte l’otite media con versamento.

 

Come si manifesta l’otite media

I segni e i sintomi dell’otite media acuta si sviluppano rapidamente e comprendono tipicamente:

  • otalgia, cioè mal d’orecchio, che si acuisce in posizione sdraiata;
  • problemi di udito;
  • eventuale otorrea, ovvero fuoriuscita di liquido dall’orecchio;
  • febbre.

Nei bambini, soprattutto i più piccoli, tali sintomi possono esprimersi anche attraverso:

  • tendenza a tirare o a toccare ripetutamente l’orecchio dolente;
  • pianto e irritabilità;
  • mancata risposta ai suoni (per via dei problemi uditivi);
  • perdita di appetito (la pressione nell’orecchio medio cambia mentre il bambino deglutisce, causando più dolore e meno desiderio di mangiare);
  • difficoltà a dormire o sonno irrequieto o disturbato (per via dell’aumento del dolore in posizione sdraiata);
  • mal di testa;
  • perdita di equilibrio.

Nell’otite media con versamento, l’accumulo di liquido nell’orecchio medio impedisce al timpano di vibrare e quindi di trasmettere limpidamente i suoni all’orecchio interno: questa forma può quindi manifestarsi con senso di pienezza dell’orecchio e difficoltà uditive soprattutto in ambienti rumorosi, ma può anche risultare asintomatica (il bambino può però apparire distratto). La permanenza del liquido può rendere suscettibili anche a nuove e/o ricorrenti otiti acute.

Sintomo tipico dell’otite media cronica suppurativa è invece l’otorrea persistente, in genere senza otalgia, cui possono associarsi perdita temporanea di udito, acufeni (ronzii e fischi) e senso di pienezza uditiva.

In generale, poiché i segni e i sintomi descritti possono essere imputabili a diverse condizioni (soprattutto quando riguardano i bambini), è sempre importante, alla loro comparsa, rivolgersi quanto prima al medico o al pediatra per una visita. Ciò vale a maggior ragione se:

  • la sintomatologia interessa bambini sotto i 6 mesi;
  • il dolore è molto intenso;
  • i sintomi perdurano per più di un giorno;
  • manifestazioni aspecifiche come irritabilità e sonno inquieto insorgono subito dopo infezioni delle vie respiratorie superiori;
  • c’è otorrea, tanto più se purulenta (cioè con pus) e/o con tracce di sangue.

Otiti non trattate accuratamente o che non rispondono bene al trattamento, così come episodi ripetuti di frequente, possono portare a complicanze anche serie, come:

  • lesione del timpano, conseguente all’aumento della pressione nella cassa timpanica. Nella maggior parte dei casi essa si ripara da sola nell’arco di alcuni giorni, ma a volte può essere persistente e rendere necessario intervenire chirurgicamente;
  • perdita di udito, solitamente lieve e temporanea. Otiti acute ricorrenti o otiti con versamento possono portare a perdite uditive più importanti, per quanto temporanee; se a causa di eventuali complicanze si verifica un danno permanente ad alcune strutture dell’orecchio medio, anche la perdita d’udito può diventare duratura.
  • diffusione dell’infezione ai tessuti vicini, per esempio alla mastoide (la sporgenza ossea dietro l’orecchio)

 

La diagnosi dell’otite media

Per la diagnosi di otite media può in genere essere sufficiente la visita medica, durante la quale il medico raccoglie una serie di informazioni (per esempio sui sintomi e sulla storia clinica del paziente, indagando anche su eventuali recenti infezioni delle alte vie respiratorie), completata dall’esame obiettivo dell’orecchio con un otoscopio pneumatico. Questo strumento permette non solo di osservare l’interno dell’orecchio fino al timpano e vedere, per esempio, se quest’ultimo appare arrossato, gonfio, retratto o lesionato, ma anche di insufflare delicatamente aria contro la membrana timpanica e verificare così l’eventuale presenza di liquido nell’orecchio medio (se presente ostacola le naturali vibrazioni timpaniche).
In caso di dubbi diagnostici oppure se la terapia non ha sortito effetto, possono essere eseguiti ulteriori accertamenti, come una timpanometria (misurazione del movimento del timpano in risposta alle variazioni di pressione dell’aria) o una riflettometria acustica (misurazione della quantità di suono riflessa dalla membrana timpanica), che servono per valutare il versamento di liquido nell’orecchio medio.
Test di valutazione dell’udito possono essere richiesti soprattutto in caso di otiti ricorrenti o in presenza di forme effusive, mentre generalmente si richiedono esami di diagnostica per immagini (come TAC o risonanza) solo nel sospetto di complicanze.

 

Come curare l’otite media

Il trattamento dell’otite media dipende dall’età del paziente, oltre che dalla natura e dell’entità dell’infezione stessa.

In caso di otite media acuta in genere il medico consiglia di assumere per bocca, sotto forma per esempio di capsule o granulato da sciogliere in acqua, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per contrastare il dolore e l’infiammazione. In caso l’otite sia di natura batterica, oltre alla somministrazione di farmaci antinfiammatori per alleviare il dolore, il medico valuterà la terapia antibiotica adeguata a favorire la guarigione dal processo infettivo.
Gli antibiotici devono essere assunti seguendo attentamente le indicazioni ricevute su dosaggio e durata della cura, senza interruzioni precoci, anche se i sintomi paiono già migliorati, per non favorire infezioni ricorrenti e l’instaurarsi di una resistenza dei batteri.

In caso di otite media con versamento, se persistente, e resistente alla terapia farmacologica, il medico può valutare il ricorso a una miringotomia, cioè alla creazione di un piccolo foro nel timpano per aspirare il versamento e inserire un tubicino per timpanostomia, che aiuta a ventilare l’orecchio medio e a prevenire l’accumulo di nuovo liquido. Il tubicino può cadere da solo dopo alcuni mesi o essere rimosso dal medico: una volta rimosso, la membrana timpanica si rimargina da sola.

Se la causa degli episodi frequenti di otite media è la presenza di adenoidi ipertrofiche, il medico può prendere in considerazione anche la rimozione chirurgica.

 

Come prevenire l’otite media

È possibile provare a ridurre le probabilità per i bambini di sviluppare un’otite media o otiti ricorrenti intervenendo su alcuni fattori di rischio prima descritti. Per esempio, è consigliabile evitare l’esposizione al fumo passivo e prediligere l’allattamento al seno esclusivo per i primi sei mesi di vita del bambino. È utile anche insegnare ai piccoli a lavarsi di frequente e con cura le mani per ostacolare il propagarsi delle comuni malattie infettive, a partire dal comune raffreddore.